Finalmente vediamo materializzarsi, in rete e non solo in rete, la presenza di giovani neoassunti. Frutto dell’accordo sottoscritto alla fine dello scorso anno che Uilca, insieme a First-Cisl e Fisac-Cgil, ha fortemente voluto proprio nella sua componente di ricambio generazionale e difesa della occupazione nel Gruppo Banco Bpm.
Questo deve essere però un punto di partenza e non un punto di arrivo.
La crescita nel tempo di una banca non può passare solo dal rispetto del numero di assunzioni, ma deve passare dalla cura, dall’investimento, dalla crescita e dall’ascolto delle persone. E in primo luogo dei giovani, portatori per loro natura di nuovi stimoli.
Se è vero come è vero che i giovani saranno il nostro futuro, spetta a tutti noi adesso far sì che rappresentino in modo concreto già il presente.
E allora la domanda che facciamo oggi è… questi giovani sono realmente il nostro presente?
Per Uilca sì…e per la nostra azienda?
Per Uilca sì: abbiamo voluto Uilca Tribe; un gruppo di persone dedicato ai giovani per una nuova forma di comunicazione e valorizzazione.
Per Uilca sì: crediamo fortemente nell’importanza della “voce fuori dal coro”. La voce di chi, giovane e/o da poco entrato in banca, può inevitabilmente dare tanto.
Per Uilca sì: crediamo fortemente nel valore dell’ascolto e andiamo alla ricerca dell’ascolto di chi non si è ancora fatto sentire.
Per Uilca sì: non temiamo il cambiamento, che arriva soprattutto dai giovani.
Per Uilca sì: in un mondo che cambia velocemente non abbiamo la presunzione di pensare che i modi di fare che hanno generato successo in passato debbano per forza generare successo oggi e in futuro… e allora serve ascolto e serve dialogo, anche e soprattutto con i giovani.
Per Uilca sì: diamo spazio ai giovani perché, con molta umiltà e consapevolezza, crediamo fortemente che la via migliore può essere generata dall’unione delle esperienze passate e “inesperienze presenti”, perché una non elimina l’altra.
Per Uilca sì: se vogliamo arrivare ad affrontare meglio le sfide di oggi e in futuro, è indispensabile favorire tavoli di lavoro disomogenei.
Non si può pensare sempre e solo di risolvere problemi o creare nuovi processi senza una minima condivisione dal “basso”. Perché poi il successo del tutto dipende sempre e in gran parte dalla corretta
“messa a terra”.
Per Uilca sì: è solo alzando la testa dalla scrivania, è solo ristabilendo il corretto ordine di priorità che si può andare nella giusta direzione. Prima di essere dei costi forse è arrivato il momento di ricordare che in via prioritaria siamo tutti delle persone al meglio delle proprie peculiarità, ognuno con le proprie esperienze o inesperienze. Solo così facendo tutto questo si potrà tradurre anche in valore per la BANCA TUTTA, in un processo virtuoso capace di autoalimentarsi.
Uilca riconosce il valore dell’ascolto e del dialogo, e intende portare a tutti i livelli aziendali questi valori.
Noi siamo questi e siamo qui.
La Uilca c’è!