“Da una sola parte, dalla parte dei lavoratori” – Giacomo Brodolini

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Antiriciclaggio e Autonomi: Uilca news n.24 – settembre 2023

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Antiriciclaggio e Autonomi: Uilca news n.24 – settembre 2023

Il reato di riciclaggio: definizione

Il riciclaggio è un reato disciplinato dall’articolo 648-bis del Codice Penale italiano, che consiste nell’eseguire una serie di operazioni finanziarie o commerciali con l’obiettivo di rendere illeggibile o nascosta l’origine illecita di denaro, beni o altre forme di valore. In altre parole, il riciclaggio coinvolge la trasformazione di proventi illeciti in fondi o attività legali in modo tale che sembrino provenire da fonti legittime. Il reato di riciclaggio è considerato pluri-offensivo perché ha effetti dannosi su diversi aspetti della società.

  • Ambito patrimoniale.
    Il riciclaggio coinvolge l’uso di denaro o beni ottenuti illegalmente, il che costituisce già una violazione dell’ambito patrimoniale della legge;
  • Economia.
    Il riciclaggio danneggia l’economia perché introduce fondi illeciti nel sistema finanziario, causando distorsioni e potenziali crisi finanziarie;
  • Mercato.
    Il riciclaggio può influenzare negativamente la concorrenza leale, poiché coloro che riciclano denaro sporco possono avere un vantaggio ingiusto rispetto ai concorrenti onesti;
  • Sistema economico.
    Il riciclaggio coinvolge l’uso di risorse illecite per scopi economici legittimi, minando la fiducia nel sistema economico in generale. Per contrastare il riciclaggio, molti Paesi hanno adottato leggi e regolamenti rigorosi e hanno istituito autorità di vigilanza finanziaria per monitorare le attività finanziarie sospette. Queste misure sono finalizzate a prevenire il riciclaggio di denaro sporco e a proteggere l’integrità del sistema finanziario e dell’economia nel suo complesso. Le sanzioni per il reato di riciclaggio possono essere molto gravi, comprese multe elevate e pene detentive.

Forfettari con quadro Rs incompleto: l’Agenzia delle Entrate li invita a rimediare

L’Agenzia delle Entrate promuove l’adempimento spontaneo e offre la possibilità di utilizzare il ravvedimento operoso attraverso una comunicazione rivolta a coloro che hanno applicato il regime forfettario per il periodo d’imposta 2021, ma hanno omesso l’indicazione degli elementi informativi obbligatori richiesti dalla legge. Di seguito alcune considerazioni chiave:

  • Ravvedimento operoso: il ravvedimento operoso è una procedura prevista dalla legge italiana (articolo 13, Dlgs n. 472/1997), che consente ai contribuenti di regolarizzare la propria situazione fiscale in caso di errori o omissioni nelle dichiarazioni fiscali, beneficiando di una riduzione delle sanzioni. La riduzione delle sanzioni è modulata in base alla tempestività della regolarizzazione.
  • Comunicazione dell’Agenzia delle Entrate: l’Agenzia delle Entrate invierà una comunicazione a coloro che hanno applicato il regime forfettario per il periodo d’imposta 2021, ma hanno omesso di fornire i dati obbligatori nel quadro Rs del modello Redditi 2022 (righi da RS375 a RS381), come richiesto dalla legge (articolo 1, comma 73, legge n. 190/2014). Questa comunicazione è un invito a regolarizzare la situazione.
  • Benefici del ravvedimento operoso: coloro che ricevono questa comunicazione hanno l’opportunità di presentare una dichiarazione integrativa, correggendo l’omissione, e beneficiare della riduzione delle sanzioni prevista dal ravvedimento operoso.

di Gianfranco De Gasperis, coordinatore del Dipartimento Antiriciclaggio Uilca

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