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Uilca sull’Ops Mps-Mediobanca: deve avere valore industriale e non rispondere a logiche diverse

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Prevalgano interessi collettivi e tutela lavoratrici e lavoratori

L’operazione annunciata dal Monte dei Paschi di Siena nei confronti di Mediobanca in primo luogo conferma, come abbiamo sempre sostenuto, la capacità della banca di uscire dalla situazione di grave difficoltà, in cui si è trovata, ed essere protagonista nel settore bancario, preservando l’identità aziendale. Un risultato raggiunto attraverso la dedizione, l’impegno, la professionalità e il senso di appartenenza con cui lavoratrici e lavoratori di Mps hanno affrontato enormi sacrifici, con l’obiettivo di garantire un futuro all’azienda. In quest’ottica nel 2023, in occasione del rinnovo del CdA, avevamo sostenuto la necessità di una continuità con il percorso intrapreso, che si è concretizzata con la conferma di Luigi Lovaglio come Amministratore Delegato”, così il segretario generale Uilca Fulvio Furlan commenta l’Offerta Pubblica di Scambio totalitaria annunciata questa mattina dal Monte dei Paschi di Siena su Mediobanca.

Rispetto all’Ops, come Uilca da sempre crediamo che le aggregazioni bancarie, se devono esserci, debbano basarsi su una logica industriale di lungo periodo e favorire la costituzione di soggetti bancari consapevoli del proprio ruolo sociale nel Paese, al servizio di famiglie, imprese, territori e a sostegno dell’economia. Aggregazioni che vanno sempre gestite attraverso relazioni sindacali continue e permanenti, al fine di tutelare l’occupazione, che per noi è e sarà sempre prioritaria. Come Uilca, insieme alle altre Organizzazioni Sindacali, monitoreremo le ricadute di queste operazioni sul piano dell’occupazione, attuale e futura, e delle prospettive professionali del personale. Riteniamo fondamentale che l’eventuale nuovo gruppo bancario sia integrato in un sistema del credito al servizio del Paese, con una presenza organica all’interno di Abi, così come l’attuale Mps. In termini generali, bisogna far prevalere gli interessi collettivi del Paese e quindi è indispensabile garantire una logica industriale di lungo periodo e l’indipendenza della banca per evitare che prevalgano motivazioni di natura politica, finanziaria e di posizionamento tra grandi azionisti nei principali istituti bancari, assicurativi ed economici del Paese, considerando le implicazioni tra gli istituti coinvolti da questa e da altre possibili operazioni”.

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