“Da una sola parte, dalla parte dei lavoratori” – Giacomo Brodolini

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Pressioni commerciali: di lavoro in banca si può morire?

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Pressioni commerciali: di lavoro in banca si può morire?

Ho ricevuto il comunicato che Giuseppe Gargano, Segretario Generale della Uilca Sicilia, ha scritto alle Lavoratrici e ai Lavoratori delle Banche siciliane continuando a denunciare un problema che ci ha visto sempre in prima linea.
Secondo gli studi del Dipartimento di Medicina del Lavoro di Pisa ogni cento lavoratori stressati venti sarebbero bancari. Secondo la Sapienza di Roma l’82% dei lavoratori bancari soffrirebbe d’ansia.
I risultati dell’indagine condotta sulle pressioni commerciali nelle banche aderenti a ABI dalla Uilca Sicilia ha evidenziato dei dati allarmanti. L’80% dei bancari siciliani riferisce di subire pesanti pressioni commerciali, con alcune “eccellenze” in negativo, Ragusa/Siracusa 99%, Palermo 90%, Trapani 89%, Catania 88%. Il 40% dichiara di subire mortificazioni e minacce legate alle pressioni, ma segnaliamo che Catania raggiunge un inquietante 63%. Il 50% dei lavoratori riferisce patologie potenzialmente connesse all’attività lavorativa ed allo stress da “pressione”, ed in tale ambito appaiono preoccupanti il 73% di una realtà ragusana, il 57% di Trapani ed il 60% registrato a Catania.
Pressioni commerciali e scarsissima presenza di giovani perché le banche in Sicilia continuano ad operare esodi e pensionamenti senza garantire un adeguato turn over, e dall’età media probabilmente deriva anche l’altissima percentuale di Lavoratori che presentano patologie.
La Uilca continua a essere in prima linea per dire basta ad ogni forma di pressione e vessazione ed a tal fine occorrono strumenti certi e regole esigibili e perentorie. Bisogna reinvestire sul Sud perché le Banche tornino a dare credito e aiutare le imprese sane assumendo, nel contempo, i giovani.

Massimo Masi

Segretario Generale

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