“Da una sola parte, dalla parte dei lavoratori” – Giacomo Brodolini

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Migliorare il benessere del cittadino: la mission della sanità integrativa

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Migliorare il benessere del cittadino: la mission della sanità integrativa

La spesa sanitaria privata in Italia è di circa 40 miliardi di euro all’anno e solamente una piccola parte è intermediata dal sistema della sanità integrativa.

Un settore che è in forte crescita negli ultimi anni grazie alla spinta delle parti istitutive di molti contratti di lavoro che hanno istituito i fondi sanitari con adesione obbligatoria (es. metasalute per il CCNL dei metalmeccanici).

Questo dato tuttavia evidenzia che il Servizio Sanitario Nazionale non riesce a coprire tutti i bisogni del cittadino e che il sistema dei fondi sanitari non è ancora riuscito ad intercettare il cittadino lavoratore.  I risultati fino ad ora raggiunti dall’assistenza sanitaria integrativa sono stati importanti – sono oltre 11 milioni gli iscritti – ma non sufficienti a garantire un miglioramento collettivo da parte di tutta la popolazione.

E’ necessario che la sanità pubblica e la sanità privata interagiscano di più attraverso un maggior scambio di informazioni e dati così da rendere sempre più complementare e integrativa l’assistenza fornita dai fondi . Un’assistenza che non sia legata alle semplici prestazioni ma sempre più allargata ai servizi e alle attività connesse.

Un ruolo fondamentale viene quindi ad essere assunto dalle parti istitutive dei contratti di lavoro che nell’ambito dell’attività sulla bilateralità costruiscono i fondi sanitari negoziali. Il welfare contrattuale deve infatti vedere nel fondo sanitario uno dei principali attori -assieme al fondo pensione – del welfare privato del lavoratore.

I piani sanitari offerti dai fondi dovranno essere sempre più essere vicini alle esigenze delle proprie platee di riferimento cercando di costruire una proposta di prestazioni, servizi e attività  che vada a coprire i bisogni dei propri associati.

Piani sanitari ed integrazioni derivanti dalla crisi pandemica

La pandemia ha naturalmente sconvolto le valutazione che erano state svolte dai vari fondi per quanto riguarda il 2020. Sono diminuiti alcune richieste (in particolare durante il lockdown) mentre sono emerse ulteriori criticità prima non immaginabili Alcuni fondi sanitari hanno apportato modifiche ai propri piani sanitari al fine di offrire una copertura specifica legata al rischio Covid-19.

C’è chi ha inserito all’interno dell’elenco delle prestazioni offerte – e senza un maggior aggravio contributivo a carico dell’iscritto – delle coperture specifiche legate al rischio Covid-19: il riconoscimento di una diaria per il periodo di quarantena (accertata tramite test del tampone); il riconoscimento di una diaria o di una maggiore diaria per il caso di ricovero in ospedale e per i casi di ricovero in gravi situazioni (es. terapia intensiva); la copertura delle spese di sostegno psicologico durante il periodo di isolamento forzato.

Recentemente alcuni fondi hanno previsto il rimborso dei costi sostenuti per il vaccino anti-pneumococcica.

Alcuni fondi stanno avviando iniziative che potrebbero assicurare il mantenimento delle prestazioni di frequenza, nel caso fosse possibile, anche attraverso la tecnica di consulti medici online o altri supporti di telemedicina.

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