“Da una sola parte, dalla parte dei lavoratori” – Giacomo Brodolini

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“Da una sola parte, dalla parte dei lavoratori” – Giacomo Brodolini

La Uilca ospita… Vincenzo Crupi

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La Uilca ospita… Vincenzo Crupi


Vincenzo Crupi, Segretario Responsabile Uilca Reggio Calabria ha realizzato il video che trovate all’inizio dell’intervista, lo abbiamo incontrato per fargli qualche domanda.

Cosa ti ha spinto a realizzare questo video?

“È un’idea nata con la volontà di dare un contributo di trasparenza su un tema, quello dei migranti, che rischia di distogliere l’attenzione dei Lavoratori e, in generale dei cittadini, dai problemi che realmente attanagliano questo Paese e che sembrano scomparsi da l’agenda politica ma sono ben presenti tra le priorità della Uil. Mi riferisco in particolare all’evasione fiscale, la corruzione, i salari che stentano a crescere, alla mancanza di una chiara qualità industriale, ad una giustizia lenta ed ingiuste, il sistema pensionistico, eccetera.”

Nel Sud Italia come è sentito il problema dell’immigrazione?

“Credo che l’immigrazione non sia un problema ma una opportunità, soprattutto nel nostro Occidente caratterizzato da una crescita demografica praticamente nulla, un progressivo aumento della età media e quindi una sostenibilità sociale dei sistemi pensionistici e sanitari messi a rischio. Piuttosto mi preoccupa il fatto che ormai l’immigrazione sia stata costruita come il problema su cui attirare la rabbia e la delusione di tante persone che hanno perso fiducia nel futuro e vedono aumentare l’insicurezza economica. Abbiamo pensato di investire una quota del nostro budget per fare “contro-informazione” e provare a spiegare che i disperati che arrivano sulle nostre coste non sono responsabili di questa “involuzione” ma piuttosto le principali vittime.”

Il titolo del video è “viaggiare humanum est” …

“L’uomo nasce come soggetto nomade che gira per questo immenso mondo in cerca di cibo. Ancora oggi l’uomo viaggia, parte, arriva, si sposta in cerca di qualcosa che noi abbiamo definito “la felicità”. Ovviamente la molla immediata che spinge i singoli individui è diversa, si parte perché si vogliono conoscere posti e culture diverse o per cercare/migliorare lavoro, si parte per paura, per fuggire a qualcosa o qualcuno, si parte per amore. Qualunque sia il motivo iniziale della partenza il percorso è simile, le sensazioni appaiono comuni (ovviamente in alcuni casi vengono amplificate), resta l’attaccamento alla terra natia, alle tradizioni, agli affetti. C’è poi il sogno, il sogno di vivere meglio, anche solo perché arricchiti dalla visione di un bel monumento o, in casi più delicati, perché abbiamo trovato un luogo in cui poter vivere in pace.”

C’è una storia che ti ha colpito più delle altre?

“Ogni storia si ascolta ma, soprattutto, si legge negli occhi della persona che te la racconta. Gli occhi di chi ha visto e vissuto tragedie terribili e violenze indicibili portano dentro un vuoto che ti colpisce dritto al cuore. Provate a guardare gli occhi tristi, ma anche speranzosi, dei ragazzi africani… Credo che tutti noi dobbiamo tanto a chi è costretto a vivere tutto questo solo perché è nato nella parte “sbagliata” delle Terra.”

Valentina Bombardieri

Addetta Stampa Uilca

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