Il 15 aprile abbiamo assistito alla presentazione del nuovo Piano Industriale del Gruppo Mediocredito Centrale (Mcc) per il quadriennio 2024-2027, un documento che delinea gli obiettivi strategici e le iniziative previste per il prossimo futuro del Gruppo. Tre direttrici principali: integrazione, innovazione e coesione.
Quattro i programmi di crescita focalizzati su:
−sviluppo del distretto finanziario del Sud;
−creazione di fabbriche prodotto, con spinta ulteriore a Mcc Factor, il lancio di una linea di credito al consumo, l’evoluzione dell’offerta di finanza strutturata e il rafforzamento dei servizi specialistici;
−valorizzazione dei canali digitali di offerta incentrata su smart lending per supportare le PMI e raccolta diretta retail;
−crescita nell’agevolato e nella finanza pubblica
Cinque i fattori intorno cui si incentra il programma di trasformazione e crescita del gruppo:
− rafforzamento dell’identità commerciale del Gruppo e valorizzazione del rebranding (nuova organizzazione e nuovo modello di servizio, apertura uffici di rappresentanza al Sud in aree ora non coperte, riduzione aree retail da 8 a 4, rafforzamento del posizionamento post rebranding, rivisitazione prodotti in chiave ESG);
− de-risking e gestione proattiva della legacy (cessione NPE, rafforzamento del governo accentrato del credito);
− consolidamento del gruppo grazie ad accentramento delle attività ed integrazione dei processi e focalizzazione delle banche rete su attività core (riorganizzazione del modello commerciale e nuova segmentazione della clientela, reskilling di 100 risorse dagli uffici centrali alla rete commerciale e passaggio in capogruppo di altre 350 risorse);
− efficientamento della macchina operativa (razionalizzazione del patrimonio immobiliare ed ottimizzazione dei consumi);
− valorizzazione delle risorse umane (rafforzamento manageriale, implementazione della formazione, attrazione di giovani talenti, aumento della quota femminile in ruoli chiave), con particolare riferimento al Personale già in Organico.
Il Piano Industriale, che non prevede chiusura di filiali o esuberi, si impegna a garantire una crescita sostenibile, investimenti in nuove tecnologie.
Le Organizzazioni sindacali tutte sono tornate a chiedere, anche alla luce delle prospettive illustrate e della maggiore coesione invocata dal Piano, la chiusura anticipata della R.O.L. che ancora pesa sui colleghi della ex Banca Popolare di Bari. Richiesta anche l’armonizzazione delle previsioni dei contratti di secondo livello sull’intero Gruppo, la convergenza verso regolamentazioni uniformi all’interno delle varie Banche del Gruppo anche su aspetti non strettamente normati dai vari Cia, tanto per dare valore e sostanza all’unicità della identità del Gruppo Mcc.
Le Organizzazioni Sindacali si riservano gli approfondimenti in merito alle condizioni e modalità con cui avverranno i profondi cambiamenti in atto riguardanti il Personale tutto, sempre nell’ottica di pari dignità e rispetto delle professionalità interne esistenti. Si aprirà presto la trattativa di confronto con le scriventi Organizzazioni Sindacali per un’attenta valutazione ufficio per ufficio, lavoratore per lavoratore, circa le condizioni e le garanzie a supporto del profondo processo di cambiamento.
Rileviamo l’attenzione prevista nel piano riguardo l’aspetto sociale del piano stesso e a tal fine seguiremo con estrema attenzione la messa in campo delle dichiarate politiche sociali (potenziamento dello smart working, estrema cura del worklife balance, welfare aziendale, parità di genere, cultura della diversità ed inclusione, ecc.) che andranno verificate sul campo, risolvendo in tempi necessariamente rapidi, ed in modo univoco per il Gruppo, alcune problematiche persistenti al recente rinnovo del Ccnl, come appunto quella dei giorni dello smart working e delle correlate modalità di svolgimento.
le Organizzazioni Sindacali
FABI – FIRST/CISL – FISAC/CGIL – UILCA – UNISIN
MCC – BDM BANCA – CRO
