“Da una sola parte, dalla parte dei lavoratori” – Giacomo Brodolini

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Gruppo Intesa Sanpaolo: contratti misti, continuiamo a parlarne

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L’Azienda, subito dopo la lettera di disdetta degli accordi in tema di contratto misto inviata alle Organizzazioni Sindacali lo scorso dicembre, si era resa disponibile ad avviare un confronto finalizzato a raggiungere un nuovo accordo in materia, dichiarando di ritenere in ogni caso superato il diritto riconosciuto alle lavoratrici e lavoratori di richiedere dopo un biennio la trasformazione del contratto misto in contratto di lavoro dipendente a tempo pieno.

A questa iniziativa unilaterale si vanno sommando altri interventi aziendali che incidono sul profilo anche economico dei gestori con contratto misto, e che a nostro avviso potrebbero ancora meglio valorizzare la professionalità dei consulenti finanziari, oltre che agevolare le opportunità connesse al servizio di consulenza offerto alla clientela. Le recenti indicazioni in merito all’impianto delle premialità comportamenti per il 2023 relative alla componente lavoro autonomo, appaiono non del tutto idonee a contribuire allo sviluppo sano del portafoglio clienti sia per numerosità, che per masse e varietà di prodotti offerti e sottoscritti, oltre che di stabilità, eticità e sostenibilità nel medio periodo. Una maggiore
trasparenza e la piena coerenza interna degli obiettivi inoltre rafforzerebbe l’effetto premiale stesso.

Sono anche altri gli ambiti in cui sono ravvisabili aree di miglioramento. Ne sono un esempio:

  • la possibilità per i Gestori con contratto misto di operare in filiale il più possibile vicina
    al territorio di residenza, che consentirebbe una più proficua attività di sviluppo del
    proprio portafoglio clienti anche in sinergia con quello della filiale stessa;
  • la disponibilità di locali adeguati, anche sotto il profilo della privacy, in cui svolgere
    parte della propria attività oltre che incontrare la clientela, un plus che rafforzerebbe
    il ruolo e l’immagine dei consulenti finanziari;
  • una gamma di prodotti dedicati (anche di case terze) come già accade per i consulenti
    della Divisione Private Fideuram amplierebbe l’efficacia della relazione con la clientela.

La scelta aziendale di proseguire con una tipologia di contratto, che si pone ancora oggi come un unicum nel panorama finanziario italiano, e che, per la componente di lavoro autonomo comporta una assunzione in capo alle lavoratrici e lavoratori del rischio di impresa, necessita di una idonea valorizzazione professionale ed economica, motivo per cui non possiamo che ribadire l’importanza che il contratto misto sia nuovamente oggetto di un confronto sindacale in tutte le sue implicazioni, anche organizzative.

Uilca Intesa Sanpaolo

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