“Da una sola parte, dalla parte dei lavoratori” – Giacomo Brodolini

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Gruppo Crédit Agricole Italia: il piano di razionalizzazione territoriale 2026

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Aperta la procedura di confronto

Lo scorso 4 dicembre, l’Azienda ha presentato alle scriventi Organizzazioni Sindacali il “Piano di Razionalizzazione Territoriale 2026”, con l’obiettivo dichiarato di andare verso Filiali mediamente più strutturate riducendo, nel contempo, la presenza in zone considerate ad eccessiva concentrazione di sportelli o a basso potenziale di sviluppo.

Si tratta in sostanza di 67 interventi:

  • 30 chiusure di Filiali
  • 27 chiusure di Recapiti (di cui 7 nel 2027)
  • 10 trasformazioni in Recapito

Il numero degli Sportelli sarà ridotto dagli attuali 993 (di cui 90 recapiti) a 936 (di cui 73 recapiti). Il CWE è previsto per il 23 maggio 2026.

L’Azienda ha dichiarato che saranno coinvolte circa 143 persone, di cui 111 assegnate a strutture oggetto di chiusura e 32 a strutture oggetto di trasformazione in Recapito. Tra queste, circa 80 risorse potranno essere oggetto di riqualificazione professionale o riallocazione territoriale, comunque prevalentemente all’interno della Rete Commerciale Retail.

Sarà fondamentale tutelare le lavoratrici ed i lavoratori del Gruppo da possibili ripercussioni sia in termini di mobilità territoriale che professionale. Proprio a questo scopo è stata aperta la procedura prevista dall’art. 20 del vigente CCNL nei casi di riorganizzazioni aziendali.

Come Organizzazioni Sindacali riteniamo importante partire da quanto sancito in occasione dell’accordo sul Fondo Esodi ovvero l’impegno a “consolidare la copertura delle strutture di rete commerciale” nonché l’impegno a stabilizzare progressivamente le circa 100 risorse a Tempo Determinato nel rispetto delle scadenze massime previste dalla normativa tempo per tempo vigente in materia.

Questi impegni sono stati presi per evitare che il Personale della Rete Commerciale Retail, già numericamente ridotto all’osso, venga ulteriormente ridimensionato. In quest’ottica si è richiamata l’esigenza che ogni intervento territoriale rispetti tali impegni, evitando sovraccarichi a tutti i livelli.

Inoltre abbiamo evidenziato la necessità di verificare la sostenibilità dei carichi di lavoro delle strutture che accoglieranno tali risorse, alla luce dell’attuale situazione della Rete e di essere informati in merito all’algoritmo che oggi determina numericamente il personale delle filiali che, se non aggiornato, potrebbe determinare un effetto persino in contrasto con le logiche del PIMT che prevedono in arco piano (2026-2028) un aumento del peso dei Ruoli Commerciali Retail dal 39% al 42% della struttura.

Desta poi preoccupazione l’orientamento alla chiusura degli Sportelli, che si accompagna alla prevista seconda “ondata” del Progetto Cashless. Al di là delle problematiche tecniche, comunque ben presenti ed ancora lungi dall’essere risolte, questa tendenza non potrà che arrecare danno alla clientela ed ai territori, con ripercussioni indirette anche sul personale del Gruppo che, come già avvenuto in passato, sarà chiamato a gestire il malcontento di molti.

Come Organizzazioni Sindacali, anche alla luce del fatto che l’incontro di tavolo è stato il primo consesso a svolgersi a valle della presentazione del PIMT, che non aveva visto la trasmissione di numeriche precise sul tema, abbiamo richiesto all’Azienda di comunicarci quali siano gli orientamenti concreti per la durata del Piano a livello di dimensionamento e copertura territoriale della Rete, stigmatizzando e richiedendo una revisione dei 6 processi di chiusura di sportelli che andrebbero a desertificare i comuni coinvolti, togliendo l’unica banca ad oggi presente.

L’auspicio è che il futuro del Gruppo non veda un rapido allineamento alle tendenze del settore, con un progressivo allontanamento dalle “periferie” che andrebbe ad alimentare le già evidenti disparità economiche e sociali all’interno del Paese.

Al riguardo, è stato sottolineato che tali scelte rischiano di risultare incoerenti con il modello di prossimità dichiarato nel PIMT.

Al contempo abbiamo evidenziato le necessità di proseguire nel confronto già in essere per finalizzare accordi che riguardano tutele in merito alla mobilità del personale dipendente (argomento che assume ancora maggiore rilievo alla luce del processo di razionalizzazione) e percorsi per figure professionali della Direzione Centrale e nuovi ruoli di Rete.

Allegate di seguito le tabelle relative agli Sportelli in chiusura classificati per Direzione Regionale di appartenenza.

Nel corso del medesimo incontro è stata infine presentata l’indagine di clima 2025, online dal 2 al 23 dicembre, riguardo alla quale, a seguito di sollecitazione sindacale, l’Azienda ha confermato la garanzia dell’anonimato dei partecipanti, ovvero di un principio fondamentale per l’ottenimento di dati reali, di approfondite e partecipate analisi degli stessi e di un’auspicabile predisposizione di azioni correttive degli elementi distonici che emergeranno.

Le Segreterie del Gruppo bancario Crédit Agricole
Fabi – First Cisl – Fisac Cgil – Uilca – Unisin

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