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Bergamo,
19 Novembre 2019

ESTERNALIZZAZIONE ATTIVITà DI UBIS: Si intravede la possibilità dell’avvio di un effettivo confronto, ma la prima proposta aziendale È “irricevibile”.

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In seguito all’ulteriore proroga del termine entro il quale la procedura sulle cessioni di alcuni rami d’azienda di UBI Sistemi e Servizi dovrebbe dirsi conclusione (25 novembre), mercoledÌ 13 e giovedÌ 14 novembre si sono tenute due giornate di confronto fra le parti (Organizzazioni sindacali di Gruppo coadiuvate dalle segreterie nazionali, delegazioni aziendali di UBI e delle società cessionarie) per entrare nel vivo delle questioni e delle proposte. In entrambe le occasioni, le delegazioni datoriali si sono presentate con due ipotesi che il Sindacato considera «irricevibili», in quanto lontane dalla possibilità di raggiungere (allo stato) soluzioni condivisibili, tant’È che in un comunicato unitario parlano di «distanza siderale rispetto al raggiungimento dell’obiettivo». I rappresentanti dei lavoratori sottolineano, infatti, che intenderanno verificare se «sussistano le condizioni per un accordo che assicuri le massime tutele economiche, normative e occupazionali», nell’esclusivo interesse delle persone coinvolte dall’operazione, nell’intento di realizzare un quadro di norme che garantisca piena continuità di diritti e tutele. Al riguardo, pertanto, appaiono imprescindibili ad un eventuale accordo alcuni paletti, sia sul piano normativo che economico, preannunciati come «irrinunciabili», ad esempio: le garanzie occupazionali e la possibilità di accesso a tutte le forme di tutela che caratterizzano il settore.

Comunicato unitario

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