“Da una sola parte, dalla parte dei lavoratori” – Giacomo Brodolini

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Covid-19: quali implicazioni per la previdenza complementare?

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Le misure messe in campo dal Governo per contrastare l’epidemia da Covid-19 hanno avuto ripercussioni su tutte le attività del Paese compresa quella dei fondi pensione. Vediamo di seguito i principali effetti dell’emergenza in atto sulla previdenza complementare.

L’attività dei fondi pensione

I noti Dpcm 22 marzo 2020, 10 aprile 2020 e 26 aprile 2020 hanno sospeso molte attività produttive, individuando – di volta in volta, con leggere aperture negli ultimi 2 provvedimenti – le attività essenziali per le quali fosse necessario garantire la continuità operativa, tra queste sin dall’inizio figurava quella dei fondi pensione.

I fondi pensione non hanno quindi mai sospeso la propria attività, pur svolgendola – per lo più – in modalità di smart working.

A tal proposito, al fine di facilitare le comunicazioni con gli iscritti, i fondi pensione hanno adottato alcune misure operative straordinarie e, in particolare, delle deroghe rispetto alle modalità ordinarie di ricezione della documentazione a corredo delle richieste degli aderenti, mediante un maggior ricorso ai canali telematici e continuando comunque a vigilare sull’attendibilità e correttezza delle richieste stesse.

La Comunicazione periodica agli iscritti e la CU

Come noto, proprio in questo periodo di emergenza avrebbe dovuto essere inviata agli iscritti dei fondi pensione la cosiddetta “Comunicazione periodica”.
L’autorità di Vigilanza, con un’apposita circolare (Circolare 11 marzo 2020 n. 1096), ha però prorogato dal 31 marzo al 31 maggio il termine ultimo per l’invio agli aderenti di tale documento.

La Comunicazione periodica, quindi, potrebbe quindi arrivare con un po’ di ritardo rispetto agli scorsi anni, soprattutto a chi la riceve in supporto cartaceo direttamente a casa.

Anche i lavoratori che hanno percepito nel 2019 delle prestazioni da riportare nella Dichiarazione dei Redditi 2020, potrebbero aver avuto qualche ritardo nella ricezione della Certificazione Unica (CU) inviata dal fondo, il termine per l’invio di tale documento era stato infatti prorogato dal 16 marzo al 30 aprile 2020.

Investimenti

L’andamento dei mercati finanziari sta risentendo fortemente della crisi epidemiologica, il contesto generale è comunque ancora incerto e non è possibile ad oggi effettuare analisi di tipo strutturale.

La prima reazione di un iscritto al fondo pensione potrebbe essere quella di voler modificare il comparto di investimento scelto in precedenza al fine di sceglierne uno più prudente o, in alternativa, quella di richiedere una prestazione al fine di recuperare almeno parte delle somme accumulate.

Sul punto è bene sottolineare che le perdite registrate sono perdite virtuali fino a che non si smobilizza la posizione e che nel lungo periodo, se la posizione non viene intaccata, potranno essere certamente recuperate.

Per gli iscritti che non abbiano esigenze di liquidità improrogabili questo è il momento di attendere e rimandare operazioni quali la richiesta di prestazioni, il cambio comparto o il trasferimento. Le stesse potranno essere effettuate senza il rischio di perdite nel momento in cui i mercati vedranno una ripresa.

Nel frattempo, i fondi pensione, in collaborazione con i loro gestori finanziari, stanno monitorando in maniera accurata l’andamento dei mercati ed effettuando tutte le operazioni necessarie per salvaguardare i risparmi dei loro iscritti.

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