“Da una sola parte, dalla parte dei lavoratori” – Giacomo Brodolini

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Coesione e lavoro per un futuro di sviluppo: serve il progetto proposto dalla Uil

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Coesione e lavoro per un futuro di sviluppo: serve il progetto proposto dalla Uil

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La ripresa della libera circolazione tra le regioni italiane a partire da oggi, mercoledì 3 giugno, pur con le dovute cautele, l’utilizzo dei dispositivi di protezione individuale come la mascherina e il distanziamento fisico tra le persone, può rappresentare un momento di rilancio per il Paese. La concomitanza con il 2 giugno, data di celebrazione della Repubblica dal forte valore unitario, attribuisce a questa fase del Paese ulteriore collante a quella coesione che la grande maggioranza dei cittadini ha dimostrato negli ultimi mesi, con una prova di maturità e senso di responsabilità di enorme valore morale, diventati anche esempio nel mondo.
Questa dimostrazione di coesione, in un momento di grave emergenza nazionale quale l’attuale, ha trovato un forte e indiscutibile riferimento nel mondo del lavoro, nel quale si è registrata l’importanza che assume la compattezza delle lavoratrici e dei lavoratori per la tenuta sociale del Paese e la loro capacità di adattarsi alla situazione contingente e anteporre il bene collettivo a quello individuale. In tutti i settori produttivi, a partire da quelli essenziali, tra cui anche quelli del mondo economico finanziario seguiti dalla Uilca, si è registrata una capacità operativa e un senso del dovere che sono andati oltre il normale impegno professionale, con una disposizione da parte delle lavoratrici e dei lavoratori al sacrificio a favore della collettività.
Lo spirito di servizio e la responsabilità dimostrati sono basi imprescindibili su cui si può costruire un concreto progetto di rilancio del Paese, ponendo l’Italia al centro di un processo di sviluppo dell’intera Europa, sulla spinta del ritrovato senso comune dimostrato dall’Unione Europea con le ultime scelte economiche e politiche.
È in questo contesto che le parole stonate del nuovo presidente di Confindustria Carlo Bonomi echeggiano con ulteriore gravità, quando auspica prossimi scenari contrattuali imperniati sull’indebolimento della contrattazione nazionale a favore di quella di secondo livello e su logiche retributive concentrate sulla remunerazione variabile legata alla produttività.
Oltre agli aspetti penalizzanti di tali affermazioni per le lavoratrici e i lavoratori, in termini di tutele e taglio del costo del lavoro, con una visione del tutto miope in un contesto in cui lo stesso Bonomi chiede alla politica di favorire maggiori investimenti, va del tutto respinta la logica disgregante che sottendono, in particolare per quanto riguarda il tessuto sociale e il dialogo con le imprese e le associazioni datoriali.
In questo periodo è infatti, al contrario, emerso in modo eclatante il valore di scelte condivise, come avvenuto grazie all’interlocuzione delle Organizzazioni Sindacali a livello confederale con le associazioni datoriali e il Governo, e nelle singole categorie, in cui il dialogo sociale e le relazioni industriali sono stati strumenti indispensabili per trovare concrete soluzioni, soprattutto in tema di salute e sicurezza, a favore anche di interessi differenti.
Questa compattezza del mondo produttivo, imperniata su un confronto continuo e costruttivo, nel rispetto dei reciproci ruoli e su una visione di prospettiva a favore dello sviluppo e della ripresa, è il fondamento su cui va costruito un nuovo patto per il Paese, in cui il lavoro sia punto di partenza e baluardo indispensabile.
La Uilca ritiene che sia indispensabile porre le persone al centro di questa visione per il futuro e per questo sostiene la proposta della Uil di elaborare un manifesto “per dare un contributo a risolvere i problemi dell’Italia e a garantire equità sociale e sviluppo, in un contesto di autentica democrazia”, quale punto di partenza di un progetto da concordare con le parti datoriali e il Governo e da sostenere subito e nei prossimi anni. Una proposta che peraltro riprende e valorizza una logica di azione confederale già condivisa alla fine dello scorso anno, nella quale i settori economici e finanziari in cui opera la Uilca, a partire dal sistema bancario, possono assumere un ruolo centrale per sostenere l’economia, le famiglie e le imprese, a partire da quelle piccole e medio piccole, con attenzione ai territori in cui operano.
Roma, 3 giugno 2020
Fulvio Furlan
Segretario Generale Aggiunto Uilca

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