“Da una sola parte, dalla parte dei lavoratori” – Giacomo Brodolini

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“Da una sola parte, dalla parte dei lavoratori” – Giacomo Brodolini

CheBanca!: respinta richiesta fringe benefit

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CheBanca!: respinta richiesta fringe benefit

I risultati economici di CheBanca! propagandati dal Gruppo Mediobanca sono in palese contrasto con il comportamento tenuto dai vertici di tale società. Di seguito in sintesi i comunicati stampa riferiti al bilancio 2021/2022 ed alla trimestrale 2022:
2021/222:
“CheBanca!, ha chiuso il bilancio al 30 giugno 2022 con ricavi in aumento del 9,8% a 393 milioni di euro, grazie soprattutto alle commissioni che continuano a crescere significativamente del 22,3% (126,6 milioni di euro a 154,8 milioni di euro), con particolare riguardo alla quota di gestito (+25,7%) nella sua componente ricorrente (+30,1%). Il margine di interesse a sua volta cresce del 3,1% (da 229,3 milioni di euro a 236,4 milioni di euro). L’utile netto è stato in crescita del 26,5% a 62 milioni di euro”.
Trimestrale 2022:
“Nonostante le turbolenze che hanno caratterizzato il mercato negli ultimi mesi, CheBanca! chiude
l’esercizio con ottimi risultati commerciali ed una significativa crescita di masse, ricavi ed utile netto, confermando l’efficacia e la resilienza del modello di business: Masse totali in crescita a €33,9mld (+4,2% a/a2 ); depositi a €17,4mld (+3,1% a/a) Impieghi in crescita a €11,4mld (+2,7% a/a; +1,0% nel trim) t/t); Utile netto in crescita del 26,5% a €62m“
Questi risultati ci facevano ben sperare in un comportamento totalmente differente da quello tenuto dal
Gruppo Mediobanca e da CheBanca! nei confronti dei propri lavoratori. Per mitigare gli effetti negativi dell’inflazione sui bilanci delle famiglie dei Lavoratori di Chebanca, le scriventi Organizzazioni Sindacali, sfruttando le opportunità rivenienti dal decreto-legge Aiuti-quater hanno chiesto a favore delle Lavoratrici e Lavoratori di CheBanca! un contributo straordinario erogato come fringe benefits.
CheBanca!, contrariamente a quanto fatto dalle principali Banche Italiane (Banca Intesa bonus caro vita
1.000 euro, Unicredit 800 euro bonus inflazione), dai Gruppi Bancari ed anche da piccole e medie Aziende, indifferente nei confronti dei propri Lavoratori ha rigettato la richiesta sindacale adducendo ad una decisione presa dal Gruppo Mediobanca.
A questo punto ci chiediamo se i risultati economici sbandierati nascondono una sofferenza economica ovvero si cerca di rappresentare una rigidità nelle politiche retributive degli impiegati per nascondere l’oltremodo generosa gestione nei confronti dei manager apicali (leggi il 16% di aumento degli emolumenti della retribuzione variabile di Nagel o i 700.000 € riconosciuti a Pagliaro per “ferie non godute”, o i 3 vicedirettori di CheBanca! e l’ormai infinita serie di dirigenti). È chiaro che il rifiuto alla richiesta sindacale vuole marcare una netta presa di distanza ed una palese indifferenza nei confronti delle Lavoratrici e dei Lavoratori che, con il loro Lavoro, hanno permesso, anche in momenti difficili come quelli segnati dalla pandemia, a CheBanca! ed al Gruppo Mediobanca di raggiungere risultati da record.
Una cosa è certa con siffatti comportamenti i risultati economici, se veri, non potranno continuare.

Coordinamenti Nazionali
FABI FIRST FISAC UILCA UNISIN

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