Termina a Bologna la prima tappa dell’on the road Uilca contro il taglio degli sportelli
Si conclude oggi a Bologna, dopo tre giornate di intensa partecipazione della comunità e di coinvolgimento istituzionale, la prima tappa di “Chiusura filiali? No, grazie.”, la campagna itinerante Uilca contro la desertificazione bancaria partita dall’Emilia-Romagna. Dopo le soste nei comuni di Bentivoglio (BO) e Bertinoro (FC), il Van personalizzato Uilca ha raggiunto l’ultima tappa di Bologna per l’incontro di chiusura con il presidente della Regione Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini, il segretario generale Uilca Fulvio Furlan e il segretario generale Uil Emilia-Romagna Giuliano Zignani.
“La banca è un servizio essenziale per famiglie e imprese. L’avanzamento tecnologico è un processo positivo, che però deve essere accompagnato in modo costruttivo, affinché non vengano meno presidi fondamentali come le filiali fisiche che, soprattutto nei piccoli centri e nelle aree interne e montane, rappresentano punti di riferimento per i cittadini. La Regione Emilia-Romagna è al fianco della campagna promossa da Uilca, ponendosi come interlocutore istituzionale per trovare soluzioni condivise a vantaggio della popolazione, dei lavoratori e degli istituti di credito”, così Stefano Bonaccini, presidente della Regione Emilia-Romagna, presente al presidio Uilca di Bologna.
Dal 2015 al 2021[1], in Italia si è registrato un taglio di 8.608 sportelli bancari per una contrazione pari al 28,4%. Sono 33.104 i dipendenti in meno nel settore (-10,9%). In Emilia-Romagna, nello stesso periodo, sono stati chiusi 916 sportelli, pari al 29,2%, passando da 3.140 a 2.224; il numero dei dipendenti è calato del 10,5%, passando da 31.453 del 2015 ai 28.148 nel 2021. A Bologna, dal 2015 al 2021 sono stati chiusi 204 sportelli, per un calo pari al 28,5%; il trend negativo si registra anche per il personale (-31%). In Italia, 3.770.811 persone abitano in comuni senza sportello. Sono circa 27.000 gli abitanti della regione per i quali non è possibile accedere al servizio bancario[2], alcuni dei quali hanno raggiunto i presidi Uilca per testimoniare il proprio disagio e partecipare al sondaggio sugli impatti che la desertificazione bancaria ha sul territorio.
“Siamo soddisfatti della risposta delle piazze che abbiamo riscontrato in questa prima tappa”, commenta Fulvio Furlan, segretario generale Uilca, “a dimostrazione di quanto il problema della chiusura degli sportelli sia sentito. Il settore economico finanziario è centrale per la vita del Paese in termini di tutela del risparmio, erogazione del credito, attenzione alla clientela e sostegno allo sviluppo del Paese e a famiglie e imprese”. Poi continua: “Deve quindi presidiare il territorio, anche come riferimento di legalità. È necessario trovare soluzioni che coniughino visione di impresa delle banche con il ruolo sociale delle stesse e la presenza sui territori. Servono un sistema pluralista, adeguato alla diversificazione del mondo produttivo italiano, e un servizio attento alle persone”.
Sull’iniziativa è intervenuto anche il segretario generale Uil Emilia-Romagna Giuliano Zignani: “La campagna intrapresa dalla Uilca ha il merito di accendere un riflettore su un problema che, per i cittadini, è ormai all’ordine del giorno: avere sportelli della loro banca sul territorio. La logica con cui gli istituti di credito stanno procedendo a questa desertificazione delle sedi territoriali è la logica del profitto: rende o non rende? Non rende e allora si chiude. Con buona pace dei cittadini e anche dei lavoratori che vengono liquidati. Certo un istituto di credito è tenuto ad avere i conti in ordine, ci mancherebbe, ma gli sportelli sono prima ancora che ‘erogatori’ di banconote dei presidi sul territorio e sono fondamentali per tutti i cittadini non in grado di accedere alle nuove tecnologie. Occorre pertanto che gli istituti di credito analizzino sì l’attività sede per sede, ma al contempo aprano un confronto con le parti sociali che ben conoscono le dinamiche sociali e lavorative delle singole realtà”.
La campagna Uilca “Chiusura filiali? No, grazie” proseguirà il suo giro in Italia il 1°, il 2 e il 3 marzo, in Veneto.
Oltre la battaglia contro la desertificazione bancaria, Uilca ha lanciato il monito “Basta pressioni commerciali”, una campagna di sensibilizzazione contro le indebite pressioni cui sono sottoposti le lavoratrici e i lavoratori del credito. Obiettivo: inserire il tema nell’ambito di un dibattito più ampio, che coinvolga più soggetti, considerandone anche la portata sociale e l’impatto sulla clientela, e che consenta nuove prospettive e rafforzi il valore della rivendicazione dei dipendenti all’interno delle aziende e del settore.
[1] Fonte: elaborazione Centro Studi Uilca Orietta Guerra su dati Banca d’Italia al 31 dicembre 2021. Prossimo aggiornamento: 31 marzo 2023
[2] Fonte: Istat, Censimento 2021